Tre biancoverdi in azzurro. Matteo, Edoardo e Nicolò raccontano l’esperienza in Nazionale ai Giochi del Mediterraneo

L'intervista ai tre atleti del Torri che dal 6 al 13 aprile hanno disputato i Giochi del Mediterraneo in Tunisia con l'Italia Maschile U18

Per la prima volta nella storia recente del Torri tre atleti sono stati convocati per un impegno ufficiale della Nazionale. Agli ultimi Giochi del Mediterraneo, dal 6 al 13 aprile scorsi in Tunisia, a rappresentare l’Italia Maschile U18 c’erano infatti Matteo Fanin, Edoardo Maistrello e Nicolò Cervellin. Rispettivamente portiere, terzino-centrale e pivot, i tre giovani classe 2008 sono stati tra i protagonisti dell’ottimo percorso del team azzurro guidato in panchina da Fabrizio Ghedin (direttore tecnico dell’U.S. Torri Pallamano). Un cammino che – dopo il secondo posto nel girone eliminatorio – ha portato l’Italia a sfidare la Spagna in semifinale, perdendo di solo 1 gol (18-19), e poi l’Egitto nella finale 3°-4° posto (terminata 19-29 per la formazione nordafricana). Ad una settimana di distanza dall’esperienza “azzurra” abbiamo sentito Matteo, Edoardo e Nicolò per farci raccontare le emozioni vissute in quei giorni.

  • Com’è andata l’esperienza a livello personale e di squadra?

M – L’esperienza è andata meglio del dovuto, in generale l’Italia non è mai ben riconosciuta a livello nazionale nel campo della pallamano, ma abbiamo saputo far valere tutto il nostro duro lavoro, la nostra qualità e soprattutto la passione incentivata anche dal magnifico gruppo che si è creato e dallo staff, sempre sul pezzo a darci consigli per rendere l’esperienza produttiva e divertente.
E – Sicuramente abbiamo disputato un ottimo torneo, arrivando a competere con squadre come Spagna o Egitto. Ho potuto confrontarmi con giocatori di tutt’altro livello e penso che la squadra nel suo insieme, con un po’ di impegno, possa giocarsela con chiunque.
N – A livello personale questa esperienza per me è stata molto utile per potermi confrontare con giocatori di alto livello così da migliorare sia come atleta che come persona.

  • Come ti sei trovato con il gruppo e che stimoli ti ha dato essere parte della Nazionale?

M – Come ha detto il nostro allenatore Fabrizio Ghedin, la Nazionale è il punto più alto a cui un giocatore possa ambire in qualsiasi sport e questo ti dà consapevolezza del tuo livello e di quanto ancora tu possa migliorare sfidando avversari ancora più forti di te, non mollando mai e lavorando sempre con impegno. In più, ti permette di sperimentare cosa significhi essere un atleta professionista.
E – La forza maggiore di questo gruppo penso sia l’unione e l’intesa che si sono formati in pochissimo tempo. Nessuno era lì per caso e tutti insieme ci completavamo. Gli allenatori hanno dato una grande mano alla squadra: ci hanno messo in guardia su ogni aspetto, facevano le analisi delle partite per noi e cercavano sempre di tenere alto il morale della squadra.
N – Mi sono trovato molto bene con tutto lo staff e gli altri giocatori della Nazionale, ho creato nuove amicizie che spero possano rimanere tali anche al di fuori del mondo della pallamano. Inoltre essere parte della Nazionale mi ha stimolato a dare il meglio per la maglia azzurra.

  • Cosa ti porti a casa da questa esperienza a livello di crescita come atleta e come persona?

M – Sono fiero e felice di portare a casa un’esperienza indimenticabile e unica, far parte della Nazionale significa rappresentare un intero paese e per fare ciò devi essere responsabile dentro e fuori dal campo. Ho capito che non si può essere sempre i protagonisti come spesso si desidera, ma ho anche imparato che posso essere di grande aiuto pure nei momenti in cui non sono fisicamente in campo, dando il mio contributo mettendomi al servizio del gruppo. Sento di essere cresciuto molto da questa esperienza, però mi auguro che sia solo l’inizio e per questo continuerò ad allenarmi duramente.
E – Da questa esperienza ho imparato tantissime cose che mi aiuteranno di certo nel migliorare come persona e come giocatore. La cosa più importante che porterò sempre con me, però, è aver capito come non importa se giochi 60 minuti o stai in panchina tutta la partita, perché in questa squadra ad ogni gol o ad ogni parata tutti gioiranno ed esulteranno all’unisono.
N – Da questa esperienza mi porto a casa sicuramente una crescita sia dal punto di vista sportivo sia come persona.

Bravissimi ragazzi! Il nostro augurio è che sia solo l’inizio di un lungo ed entusiasmante futuro a tinte azzurre!